"Il Volo" di Wim Wenders

 

Abbiamo partecipato alla produzione, come direttori di stereografia, della prima fiction-movie stereoscopica italiana"Il Volo" diretta da Wim Wenders, con Luca Zingaretti e Ben Gazzara.

Questo progetto rappresenta non solo la prima produzione stereoscopica italiana, ma anche probabilmente la prima prova mondiale nel rappresentare una storia vera in 3D: una 'favola' di semplicità classica, ma pure d'assoluta attualità. Che cosa c'entrano però le favole con il 3D che di solito è impiegato nell' animazione o in pellicole ad alto tasso di spettacolarità? E' proprio questa la scommessa di tutti i partecipanti a questo film: dimostrare che il cinema stereoscopico non è solo per gli horror, i cartoon o la fantascienza, come ci sta abituando Hollywood.

E' stato un grande onore lavorare con Wim Wenders e l'esperienza veramente fantastica. Emozionante è stato rappresentare famosi attori come "veri". Tutto questo senza alcun trucco virtuale.

Il cinema stereoscopico rappresenta una rivoluzione tecnologica della stessa portata dell'avvento del sonoro e del colore. E' dunque adatta ad ogni genere di narrazione cinematografica. D'altronde, anche suono e colore alle origini incontrarono molte resistenze.

A questo punto Lilliwood-Xilostudios si è assunta la responsabilità, sotto la direzione di Wim Wenders, di utilizzare la stereoscopia con una diversa sensibilità più orientata alla rappresentazione della "realtà" e meno attratta dalla ricerca di facili effetti speciali.
Lilliwood era l'unica società di stereografi presente sul set e ad essa è dovuta la qualità della stereoscopia ottenuta in questo film. Ora si sta occupando della postproduzione stereografica del film stesso.

L'attività di Direttore di Stereografia "DOS" rappresenta un nuovo ruolo professionale incaricato di gestire le riprese in 3D. Collaborando con il Regista ed il Direttore di Fotografia "DOP", il ruolo dello stereographer è quello di ottenere la tridimensionalità (visione stereoscopica) tramite i due filmati girati contemporaneamente. Un sogno che l'arte ha sempre inseguito con diversi artifizi e che ora è divenuto realtà, una nuova grammatica comunicativa per il cinema.